La Tecarterapia (acronimo di Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo) è una terapia elettromedicale per il trattamento di patologie traumatologiche, infiammatorie, osteoarticolari e dei tessuti molli dell’apparato muscolo-scheletrico. Questa terapia riattiva e stimola il sistema emo-linfatico, fortificando gli effetti della terapia manuale. In principio si sviluppa come terapia nel settore sportivo agonistico per rimettere in forma gli atleti in tempi piuttosto rapidi e con risultati ottimali, oggi si utilizza in diversi ambiti della medicina: ortopedia, reumatologia, medicina dello sport, terapia del dolore, medicina vascolare, medicina estetica e chirurgia. È una tecnologia innovativa e brevettata che sfrutta una radiofrequenza a bassa intensità propagata attraverso due tipi di elettrodi (il Capacitivo e il Resistivo), questi vengono utilizzati in dipendenza dai tessuti da trattare. E’ un tipo di trattamento non invasivo e si basa sul trasferimento di energia biocompatibile ai tessuti lesi: una sorta di termoterapia endogena, che induce la produzione di calore a partire dall’interno del corpo (calore endogeno). Grazie alle caratteristiche del trattamento, è possibile ripetere più sedute nella stessa giornata o prolungare la medesima seduta nei casi in cui si presenta la necessità di ottenere risultati rapidi. Normalmente la durata di una sessione è di circa 10-20 minuti per un trattamento antinfiammatorio, 30/40 minuti per un trattamento intensivo, 60 minuti per un trattamento di prevenzione e mantenimento. Il numero specifico delle sedute dipende dalla diagnosi e dal terapista.
Oltre ad essere apprezzata in campo medico-sportivo e fisioterapico, la tecarterapia trova approvazione anche nella medicina estetica: stimolando la riattivazione dei sistemi linfatico e circolatorio, con un maggior afflusso di sangue e una migliore ossigenazione delle cellule, si rivela efficace per prevenire e alleviare i segni dell’invecchiamento, per la cura del viso, del linfedema e della cellulite. La tecar per cellulite drena i liquidi in eccesso , aumenta la vascolarizzazione profonda, incrementa la temperatura interna, riattiva il metabolismo dei grassi e stimola i processi enzimatici favorendo così lo scioglimento delle formazioni nodulari che provocano il cosiddetto e indesiderato “effetto a buccia d’arancia”.
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